mercoledì 18 maggio 2016

Mdina, la città del silenzio

Su un'altura nel cuore dell'isola sorge l'antica capitale di Malta, Mdina.

Mdina ha una storia lunga e movimentata, fatta di distruzioni e ricostruzioni, influenze arabe e normanne che l'hanno trasformata in un vero gioiello.
La porta d'accesso alla città fortificata

I primi insediamenti in questa zona risalgono addirittura ai IV secolo avanti Cristo, si dice che San Paolo abbia vissuto qui dopo il suo naufragio a Malta. Il nome Mdina - italianizzato in Medina - lo hanno dato i saraceni, le mura e  molti edifici sono stati restaurati dai Cavalieri di San Giovanni dopo un terribile terremoto nel diciassettesimo secolo.... questa piccola città è stata più volte protagonista nel corso della Storia. Con lo spostamento della capitale a La Valletta la città si è piano piano svuotata, da qui la definizione "La città del silenzio".
A Medina si arriva attraversando una campagna verdissima, tra oliveti, fichi d'India e piccole città. Le mura possenti che circondano la città si vedono già da lontano.

Medina è una città fortificata, rimasta pressochè intatta nel corso dei secoli. Le sua posizione e le mura l'hanno protetta da innumerevoli assalti.
Il centro storico è tutto da esplorare, tra viuzze silenziose, ed edifici con facciate barocche e con dettagli che richiamano in nord Africa.
La pietra chiara che caratterizza tutte le costruzioni della città splende sotto il sole, e crea giochi di luce e contrasto.A tratti ci ricorda le città andaluse, lucide e bianche sotto al sole, a volte invece assomiglia alle città tunisine, con i bei portoni azzurri e le boungavillee fiorite.
 
Si può salire sulle mura e passeggiare sul camminamento di guardia: il panorama è grandioso. La vista spazia in tutta l'isola, fino al mare.
La rotonda di Mosta -  Al quarto posto fra le cupole più grandi d'Europa.

Su richiesta dei ragazzi proviamo la Medina Experience, una storia interattiva sui cavalieri dell'ordine di San Giovanni che purtroppo non si rivela all'altezza delle aspettative, e poi è già ora di andare. E' un vero peccato, alla prossima visita vorrei dormire qui almeno una notte, per vedere i colori del tramonto su queste pietre.