Dopo un trasferimento durato mezza giornata - prima in aereo
e poi con la macchina a noleggio - arriviamo a MSM nel tardo pomeriggio di una
giornata di sole; siamo stanchi ma la vista della piccola città all’orizzonte
ci riempie di entusiasmo. Ci fermiamo in albergo giusto il tempo per lasciare
le valigie e rinfrescarci un momento e poi partiamo alla volta di MSM, con
l’idea di fermarci a cena.
Arriviamo al parcheggio nuovo – la volta scorsa avevamo parcheggiato proprio sotto le mura della città, sotto ai cartelli di “Pericolo maree”, ora è tutto diverso– e ci prepariamo ad una lunga camminata, ma fortunatamente ci sono autobus navetta che ci accompagnano per l’ultimo tratto. Tra l’altro questi autobus sono già una curiosità da vedere: hanno due cabine di guida – una davanti e una dietro. Quando si arriva al capolinea il conducente invece di fare manovra per tornare indietro si limita a scendere e risalire dal fondo. E via, pronti a ripartire. I miei bambini l’hanno trovato geniale.
Entriamo in città ma la folla è ancora tanta e ci rifugiamo
sulle antiche mura, in un ristorantino dove ceniamo e aspettiamo l’arrivo della
marea e della notte. La prima cena francese è deliziosa, assaggiamo le famose
galette bretoni e i frutti di mare, e ogni tanto buttiamo l’occhio
all'orizzonte, per vedere se il mare si avvicina. Per stasera è prevista una
delle grandi maree del mese di agosto, è per questa che abbiamo modificato il
nostro itinerario, che inizialmente
prevedeva un giro leggermente diverso. Da qui sito si vedono le
previsioni delle maree: http://www.grandes-marees.com/
, vale la pena consultarlo per vedere uno spettacolo così insolito per noi.
Incanto nell'abbazia |
Il tramonto visto dal chiostro - si trattavano bene questi monaci! |
La stanchezza per una giornata così lunga però inizia a
farsi sentire, decidiamo di iniziare la discesa proprio quando scende la notte.
Le vie adesso sono praticamente deserte, i negozietti sono chiusi e quando
arriviamo al portone d’ingresso ci troviamo davanti una sorpresa inaspettata: una
cinquantina di centimetri d’acqua schiumosa che ci sbarra l’uscita. I miei
bambini sgomenti guardano l’acqua e ci chiedono “E ora come usciamo?” . Si
raccoglie un piccolo gruppetto di turisti, si commenta questo fenomeno in varie
lingue e scappa una risata collettiva e un applauso a vedere un ragazzo
orientale che spunta dal portone, con i pantaloni arrotolati fino alle cosce e
lo zaino alto sopra la testa.
Alla fine
il senso pratico di mio marito ha la meglio e iniziamo a cercare la vecchia
porta di accesso, quella al livello della strada. Fin lì l’acqua non arriva e
possiamo uscire senza inconvenienti, e ci fermiamo a scattare foto e a
contemplare l’abbazia illuminata. Uno spettacolo mozzafiato.
Gli imprevisti della marea |