Sulla strada del ritorno a Madrid facciamo tappa a Cuenca, sede vescovile e Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco dal 1996 per le chiese del suo centro storico e per le Casas Colgadas, le famose case sospese.
La città si arrocca su un ripido sperone di roccia. Noi parcheggiamo l'auto a fondo valle e ci facciamo una bella scalata fino a raggiungere il centro storico, alla ricerca delle famose Case Sospese.
Facciamo parte della strada con il naso all'insù cercando indicazioni turistiche che ci portino alla nostra meta. Il caldo e la salita stancante non sono certo un semplici da far sopportare ad Alessandro e Valentina, ma la presenza di parecchie fontane lungo il percorso alleviano la loro fatica.
Camminiamo guardandoci intorno e troviamo questo fabbricato. Un pochino misero come Casa Colgadas. Ci eravamo fatti un'altra idea. Qualcosa di molto più "sospeso".
L'euforia che ci aveva portato a deviare di alcuni chilometri il rientro a Madrid stava cominciando ad affievolirsi e, vista l'ora della siesta ormai prossima, in giro non troviamo "indigeni" a cui chiedere informazioni.
Visto che oramai eravamo arrivati fino a Cuenca decidiamo di prenderci almeno un souvenir. Entriamo in un negozio vicino alla Cattedrale di Santa Maria e San Girolamo di Cuenca e vediamo alcune immagini delle vere Casas Colgadas.
Chiediamo al negoziante che praticamente ci indica la direzione. Si trovavano a poche decine di metri.
Partiamo immediatamente ed eccole lì.
Considerando che le case sono costruite sullo strapiombo e che i balconi sono interamente di legno, l'idea di affacciarsi appoggiandosi a quei parapetti non stimola il mio senso di sicurezza.
Per ammirare meglio le Case Sospese ci spingiamo su un ponte fatto di legno e ferro. Anche questo non sembra perfettamente stabile, ma certamente meglio di quei balconi.
Cuenca su Wikipedia.