Un monumento ai caduti del mare presso il molo dei traghetti per Liberty Island |
Stiamo per iniziare la più classica delle visite turistiche a New York. Questa mattina abbiamo sfogliato il carnet del City Pass, preso i biglietti e siamo qui in fila, pronti all'imbarco.
Con il city pass possiamo saltare una parte della coda, quindi entriamo direttamente nella sala delle partenze. Sembra di essere in aeroporto: minuzioso controllo di zaini e borse, metal detector, guardie armate...i controlli per la sicurezza prendono un po' di tempo, e ci guardiamo attorno.
Con il city pass possiamo saltare una parte della coda, quindi entriamo direttamente nella sala delle partenze. Sembra di essere in aeroporto: minuzioso controllo di zaini e borse, metal detector, guardie armate...i controlli per la sicurezza prendono un po' di tempo, e ci guardiamo attorno.
Finalmente è ora di partire: alle nostre spalle Manhattan e il ponte di Brooklin sorgono dal mare. E' una bella giornata di settembre, l'aria è fresca e salmastra e siamo emozionati come bambini. Eccola lì!
E' questo il vero simbolo dell'America, per noi.
Abbiamo visto a Parigi la copia di prova, la "miniatura" vicino al ponte de Grenelle, sulla Senna. La sorellina piccola guarda verso ovest, verso la sua sorella grande a migliaia di km di distanza, oltre l'Atlantico.
La Statua della Libertà raffigura una donna con una lunga toga. Ai piedi si possono vedere delle catene spezzate- che simboleggiano la liberazione dal potere.
Nella mano destra tiene una fiaccola - il fuoco eterno della libertà - e nella sinistra ha un libro in cui è scolpita la data dell'indipendenza americana, il 4 luglio 1776.
Nella mano destra tiene una fiaccola - il fuoco eterno della libertà - e nella sinistra ha un libro in cui è scolpita la data dell'indipendenza americana, il 4 luglio 1776.
La struttura interna è in metallo, ed è stata progettata da Gustave Eiffel. Il rivestimento è in rame e dà alla statua il caratteristico colore verde chiaro. L'interno è visitabile ma va prenotato con mesi e mesi di anticipo e noi non ci abbiamo pensato, dobbiamo accontentarci di vederla dall'esterno.
Lo skyline di Manhattan ci attrae come una calamita, impossibile smettere di fotografarla.
Nel bel parco dell'isola ci fermiamo per il pranzo, un brezel gigante per me ed un hot dog per Paolo, condito con mille salse, da mangiare su una panchina con vista Manhattan. Ci sentiamo davvero molto americani e ci facciamo fotografare insieme da un turista di passaggio: che dite, si nota che amiamo New York?